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Intervista a Habel, protagonista dell'arte frattale in Italia PDF Stampa E-mail
Scritto da Giudi Scotto Rosato   
mercoledě 17 gennaio 2007
Indice articolo
Intervista a Habel, protagonista dell'arte frattale in Italia
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Haebel, pseudonimo artistico di Antonio D'Anna, è il protagonista dell'arte frattale in Italia. Opera a Roma, ma il suo originale e poliedrico itinerario artistico ha origine a Napoli - dove è nato il 21 dicembre 1934 - già negli anni della frequentazione dell'Accademia delle Belle Arti. Nel 1987 esce in Italia la traduzione del libro di Benoit Mandelbrot Gli oggetti frattali. Forma caso e dimensioni; Mandelbrot è lo scienziato che osservando la realtà fenomenica e descrivendone le forme e i processi, scopre che la natura e la matematica sono accomunate da uno stesso metodo di "costruzione e analisi della realtà", vale a dire da una nuova quanto rivoluzionaria geometria detta "frattale". Rivoluzionaria non solo in termini scientifici, in quanto la geometria frattale proietta verso un inedito campo metaforico e teorico, la cui valenza creativa e cognitiva è sempre più avvertita e inglobata da artisti di tutto il mondo, che hanno fatto di queste forme e dell'estetica frattale il loro terreno di azione riflessiva.

La lettura del testo di Mandelbrot, le interpretazioni filosofiche della geometria frattale, il suo personale interessamento per i misteri della matematica, la sua curiosità, la sua propensione a oltrepassare gli schemi prestabiliti, inducono Haebel a studiare il frattalismo non solo scientificamente ma anche e soprattutto da un punto di vista artistico; egli approda a una personale e inusitata proposta di arte frattale che, a partire dallo stesso 1987, distingue ormai la sua produzione pittorica. Il frattalismo dona la potenzialità di concepire il tutto, senza divieti direzionali e costruttivi, attraverso la ripetitività e l'autosomiglianza di un elemento scatenante ed embrionale; tuttavia, ci sono voluti diversi secoli per superare la restrizione euclidea ed estrinsecare così il concetto di frattale. Sicuramente, l'avvento del computer ha avuto un ruolo fondamentale per la sua definizione, ciò però non esclude che anche la tradizione artistico-letteraria novecentesca ne abbia avuto uno. Quando Mandelbrot parla di rappresentazioni dell'infinito attraverso il finito, di dimensioni non intere, non sembra definire il progetto di ricerca di molti artisti e scrittori del XX secolo? Questi, animati dal tentativo di liberarsi da modelli precostituiti e sedimentati passivamente, dalla ricerca del rimosso, da una creatività incentrata sullo scavo delle dimensioni non praticate e non esperite, hanno cercato nuovi punti di osservazioni, originali modelli attraverso cui sperimentare la realtà. È in tal senso che le arti risultano un efficiente strumento di osservazione epistemologica in grado di cogliere i sintomi dei cambiamenti paradigmatici anche a prescindere dall'operato scientifico; non dobbiamo sempre presupporre che sia la scienza la protagonista assoluta dei rinnovati filtri interpretativi, delle inattese prospettive sulla visione del mondo. Come sostiene Katherine Hayles l'espressione artistica e la scienza sono prodotti culturali che, al contempo, esprimono e contribuiscono a formare la matrice della cultura dalla quale emergono. Al di là dei facili entusiasmi, forse il rapporto tra arte e scienza va compreso proprio nel senso della "complessità dinamica": ben determinato e tuttavia imprevedibile. Si cerca il riscatto dalla assuefazione culturale, da una modellistica prestabilita e consolidata, e la geometria frattale - in particolare l'esperienza artistica di Haebel - ne costituisce uno strumento, ma anche un risultato. Il fare artistico può realizzarsi all'interno di un sentimento della contemporaneità vigile e pensoso, animato da una spinta cognitiva che si attua con le modalità e i mezzi che le sono propri.
L 'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (Via Monte di Dio, 14 - Napoli) ospiterà il 5 ottobre la presentazione della monografia: Haebel: dal nucleare al frattale 1953/2003 a cura di Domenico Natale. Sarà presente l'artista che esporrà le sue opere. Relatori: Luigi Campanella, Domenico Natale, Giudi Scotto Rosato. Presiede Matteo D 'Ambrosio. Seguirà alla presentazione una esibizione di musica frattale.


Ultimo aggiornamento ( domenica 21 gennaio 2007 )
 
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