Umberto Leonetti: il percorso di un artista
Scritto da Annalisa Dell'Annunziata   
giovedì 18 gennaio 2007

Umberto Leonetti nasce a Napoli il 15 Gennaio del 1951. Le sue prime personali risalgono alla fine degli anni 60 e risentono dell'influenza dei suoi maestri Waschimps e Cajati. Le prime opere sono essenzialmente ispirate al tema degli Angeli. Le grandi tele prodotte negli anni 70, Forze spirituali attive nel mondo della natura, Il mio giardino, risultano esposte per la prima volta nel maggio del ‘79 in una mostra personale allestita nella Galleria d'Arte "Forum Artis" di Copenaghen e, successivamente, nella Galleria d'Arte Moderna "De Profundis" di Hermand Livgård in Nyborg Danimarca. Con Androgino (1974) e Ciclo Vitale (1975) l'A. manifesta i suoi interessi verso la ricostruzione dell'essere interiore e avvia gli studi sui processi integrativi dell'uomo (androgino platonico). Nel 1975 si organizza la prima grande rassegna, alla Galleria d'Arte Moderna Schettini, con circa un centinaio delle sue opere più grandi, tra cui un olio su tela dal titolo Per una ricerca attiva di noi stessi pubblicata sulla rivista "Uomini e idee" (Edizione Schettini, aprile 1975). Avverte la necessità di liberarsi dagli ostacoli materiali limitanti e muove i primi passi nella ricerca dell'io incontaminato.

Con Rinaldo Reale stabilisce un rapporto di profondo affetto fraterno determinato dagli stessi interessi culturali e dalle ricerche sull'alchimia. Intanto si organizzano altre sue mostre personali a Roma, a Firenze, a Verona, a Palermo. A Napoli la seconda più importante rassegna è allestita nella galleria d'arte "Mediterranea" con significative opere di ispirazione alchemica tra cui le Opera al Nero e Opera al Rosso. Nello sforzo di costruire una più specifica individualità, l'aiuto più efficace gli viene dallo studio di Freud e Jung. Nascono le opere di La Fr+ di Myriam, l'Ibis e agli inizi dell' '85 l'A., entrato in una fase differente del suo lavoro, utilizza il mezzo espressivo (olio, acrilico, inchiostro) in funzione dei contenuti. Diventa consapevole della possibilità ...che un linguaggio subliminale possa essere più direttamente recepito dalle coscienze, che, altrimenti, sarebbero più o meno ostacolate dalle prossimità materialistiche dell'essere. Parte della collezione degli acrilici tra cui Il Crepuscolo degli Dei e la Genesi, opere dal significato specificamente alchemico, sono esposte nell'anno successivo nella galleria Carolina Monti di Ischia.
Negli anni seguenti dipinge Studio sull'Albero della Vita, Viaggio dal Centro della Terra all'Ibis, vari studi sulle Trasformazioni, e opere con tecniche diverse come "La Coniuctio" ed una seconda Opera al Nero o Sdoppiamento. Successivamente il suo interesse sembra polarizzarsi nella produzione grafica. Si può, però, stabilire che, con la fine dell'anno ‘85 ed il progressivo esaurirsi della serie degli acrilici, l'A. delinea un nuovo modo di intendere, concepire e realizzare l'arte: l'arte sub-liminale, appunto, tendente ad imprimere sinteticamente sulle anime, ed in modo più diretto, una maggiore coscienza dell'Assoluto.
Recentemente l'A. dopo aver elaborato strumenti linguistici, da lui definiti archetipi, (vedi L'alchimia nelle opere di Umberto Leonetti, Edizione Mazzotta, Milano, 1996), recupera le esperienze del suo passato producendo icone fotografiche di opere precedentemente elaborate. L'A., ancora, prosegue un percorso introspettivo volto a rivisitare, nella valutazione delle dinamiche che hanno contribuito ad affermare i suoi valori culturali, il proprio vissuto.

Pubblicato su:
Viatico
XI, n. 42,
gennaio/febbraio 2007

Ultimo aggiornamento ( domenica 29 giugno 2008 )